Filo Diretto, ass. Istruzione regionale Lagalla: “Non mi preoccupa sicurezza sanitaria. E sulla digitalizzazione della scuola…”

L’assessore all’Istruzione e alla Formazione Professionale della Regione Siciliana, Roberto Lagalla, è intervenuto nel corso dell’ultima puntata settimanale, andata in onda ieri, di Filo Diretto – Speciale Fase 2 Coronavirus. Insieme al componente del governo regionale abbiamo discusso degli esami di maturità 2020, della ripresa della scuola prevista per settembre, degli atti vandalici ai danni degli istituti scolastici siciliani e non solo. Potete seguirci, ogni giorno dal lunedì al venerdì in appendice al radiotg delle 13:00, sul canale Bella Tv (814 del digitale) in tutto il territorio regionale e ascoltare in radio in tutta la Sicilia centro orientale (frequenza 103.7 FM).

“Esami di Stato? Secondo le informazioni dell’ufficio scolastico regionale gli esami si stanno svolgendo con regolarità in una ritrovata dimensione di relazioni scolastiche in presenza fisica. Non ci sono stati incidenti a tal proposito. Si tratta di un buon presagio in vista di settembre. Lavoriamo con particolare alacrità per assicurare la ripresa delle attività didattiche in presenza fisica nelle classi.

Sono disponibili per il lavoro della task force risorse per 74 milioni di euro: 50 dello Stato, 24 di cofinanziamento regionale. Un milione poi è destinato alla copertura di locazioni passive di quelle scuole per le quali potrebbe essere paventato il passaggio in comuni diversi. I soldi non sono pochi ma è necessario renderli disponibili con tempestività e soprattutto che vengano spesi da parte degli istituti scolastici e degli enti locali in coerenza con le linee guida che la task force entro il 10-12 luglio dovrà fornire. Bisogna tenere in considerazione anche il rapporto tra superfici disponibili e alunni.

Dovremo valutare le strutture: grandezza e criticità. Turnazioni delle classi? Faremo questo lavoro in linea di massima ma con il vantaggio di avere già disponibili tutti i dati sullo stato dell’edilizia scolastica grazie all’aggiornamento puntuale che in questi anni è stato fatto dall’anagrafe regionale. Proprio qualche giorno fa il viceministro Ascani si è complimentato con la Regione Siciliana per il livello di aggiornamento e di adeguatezza dell’anagrafe regionale sull’edilizia scolastica: una banca dati straordinariamente preziosa perché ci consente di conoscere in tempo reale lo stato degli edifici, la loro capienza e l’accoglibilità degli studenti in relazione allo stato dei luoghi.

Atti vandalici in alcune scuole siciliane? Noi abbiamo fornito subito la disponibilità a cooperare con gli enti locali e con gli istituti scolastici colpiti per un pronto ripristino delle condizioni di ordinaria e normale funzionalità. Tuttavia questo è un dato marginale, per quanto importante, rispetto alla gravità dei fatti. Non si può, infatti, pensare di usare violenza nei confronti della scuola perché è un segnale di inciviltà e incultura ma soprattutto un pessimo esempio e messaggio che diamo alle giovani generazioni che invece trovano nella scuola la palestra educativa per prepararsi ad essere buoni professionisti e cittadini.

Chiusura plessi scolastici Santa Flavia? L’impegno della Regione è stato assunto e abbiamo anche verificato la possibilità di rendere disponibili, entro un medio termine, uno dei plessi scolastici che le indagini sismiche volute dalla Regione hanno evidenziato essere non esattamente regolare. Questo obbligherà nell’anno 2020-2021 all’utilizzazione di altre aree adibite all’accoglienza degli studenti. In questo senso abbiamo lavorato insieme al comune di Santa Flavia e la Regione è intervenuta tanto per garantire la celere e tempestiva partenza dei lavori di ammodernamento della scuola con risultato sismico negativo quanto per favore la maggiore utilizzazione del plesso di Porticello in cui la realizzazione di una scala di sicurezza consentirà il pieno utilizzo dell’edificio in modo tale da poter accogliere parte di allievi che dovranno, per quest’anno, lasciare l’immobile interessato ai lavori di ristrutturazione.

Preoccupazione per il rientro a scuola? Io non svolgerei seriamente il mio lavoro se non mantenessi viva una permanente sensazione di preoccupazione o meglio particolare attenzione e cura ai problemi che ogni giorno emergono nel mio ambito. Però non sono particolarmente preoccupato sul tema della sicurezza sanitaria, non per incoscienza ma per la determinazione con la quale la task force sta immaginando tutti gli scenari possibili: dal ripristino dell’ordinarietà a quello della gestione dell’emergenza. Il gruppo sta facendo questo in relazione allo stato dei luoghi e quindi al rischio potenziale. Laddove ci sarà un maggior rischio sarà previsto un controllo anche sanitario più stringente, mentre nei luoghi in cui ci saranno spazi e percorsi che sono caratterizzati da più elevati standard di sicurezza e quindi sovrabbondanti rispetto alle richieste previste per norma emergenziale è chiaro che dovremo ricorrere ad un normale monitoraggio delle attività. Stiamo lavorando insieme alla task force nella quale sono presenti anche gli altri assessorati coinvolti (le infrastrutture per il potenziamento dei trasporti scolastici, la sanità per quelli correlati alla salute, la protezione civile per l’individuazione degli standard e l’uso dei DPI). Tuttavia, vorrei lanciare un messaggio tanto alle famiglie quanto ai ragazzi. Il paese è ripartito ed ha preso in considerazione anche la riapertura di luoghi naturali di assembramento quali discoteche, pub e ristoranti, posti in cui oggettivamente il rischio almeno potenziale di contagio è certamente maggiore rispetto a quello che si potrà riscontrare nelle scuole in cui il monitoraggio sarà costante e ci saranno precauzioni adottate con vigilanza continua. Peraltro ci conforta il dato, che fino ad ora, le giovani generazioni per fortuna sono meno colpite dal rischio di infezione rispetto alle generazioni più adulte. Si tratta quindi di essere sicuri che non possa esservi né rischio di contagio per giovani ma soprattutto che gli operatori possano svolgere il proprio lavoro con continuità e serenità perché le precauzioni adottate saranno sufficienti a garantire questa condizione.

Quello della tecnologia nelle scuole è un tema interessante emerso in tempo di Covid 19. Sarebbe un peccato se si tornasse a quello che è stato prima della pandemia. La crisi emergenziale ha posto tutti davanti al grande tema, finalmente apparso sulla scena, della scuola digitale tante volte emerso ma mai risolto sul piano della metodologia e dei contenuti. Noi siamo pronti a potenziare l’intervento della Regione sui processi di informatizzazione delle scuole non perché l’offerta formativa debba essere erogata con modalità a distanza ma perché l’utilizzazione di strumenti digitali ed informatici può collaborare con l’azione informativa dei docenti e migliorare la performance generale del mondo scolastico. Per questo abbiamo voluto assicurare la massima copertura possibile alla didattica a distanza: la Regione Siciliana è la decima italiana in questo momento per livello di copertura DaD ma riconosciamo che ci sono state delle fasce di popolazione studentesca che non hanno avuto accesso agevole a questa modalità obbligata in questo periodo. Proprio per tale ragione la Regione è intervenuta mettendo a disposizione una ulteriore piattaforma telematica e contribuendo insieme allo stato a facilitare l’accesso a tablet e dispositivi portatili. Comunque è certo che il nostro impegno sarà anche rivolto al potenziamento delle conoscenze digitali presso i docenti e a quello digitale nelle scuole”.

Di seguito potete rivedere l’intervista integrale.

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